Talent journey: significato e servizi LHH per aziende e candidati

Attraverso il talent journey è possibile coinvolgere i talenti giusti e aiutarli a sviluppare le loro potenzialità, tenendo conto delle esigenze delle aziende e delle dinamiche del mercato del lavoro. Oggi LHH fornisce una serie di servizi dedicati per supportare il talent management journey.
21/02/2023

Il talent journey deve garantire ai candidati un’esperienza all’avanguardia, affinché possano esprimere tutto il loro potenziale, allo stesso tempo aiutando le aziende ad attirare i talenti giusti per lo sviluppo dell’organizzazione. Oggi, infatti, il mercato del lavoro è estremamente dinamico e in costante evoluzione, in cui cambiamento e complessità sono gli elementi dominanti degli attuali contesti organizzativi, che presentano sempre nuove sfide. Per affrontarle, aziende e persone devono costantemente rinnovarsi per essere pronti per il futuro.


Proprio per rispondere al meglio ai bisogni di organizzazioni e individui, LHH, società del Gruppo Adecco, si è evoluta, diventando il provider di
soluzioni HR end-to-end per l’intero ciclo professionale. In particolare, due brand forti e consolidati, soprattutto nel settore dell’Head Hunting, come Badenoch + Clark e Spring Professional, sono ora LHH Recruitment Solutions. Hugo Campo, Head of Northern Italy and Rome di LHH, ci aiuta a comprendere come questa evoluzione consentirà di fornire un servizio ancora più vicino alle esigenze di aziende e candidati.


Cos’è il talent journey

Il significato di talent journey è riferibile al percorso necessario per consentire ai talenti di esprimere il loro potenziale e assicurarne la retention. L’obiettivo del talent journey è quello di sviluppare le performance delle persone, ma con un’ottica rivolta al futuro affinché possano inserirsi in aziende che valorizzino il loro talento e consentano di sviluppare appieno il loro potenziale.


Nel processo di talent journey si inserisce quindi anche l’integrazione dei talenti nelle aziende, per assicurare un’adeguata crescita aziendale attraverso la perfetta corrispondenza tra i talenti e le organizzazioni. Si tratta dunque di un percorso che crea valore per le persone e le aziende, consentendo alle imprese di accelerare lo sviluppo del business e ai talenti di esprimere al meglio tutto il loro potenziale.


Come funziona il talent management journey?

Il talent management journey può essere visto come un processo articolato in più fasi e che coinvolge vari attori. Da un lato ci sono le società che si occupano della prima parte del talent journey, identificando le lacune di talento e le posizioni vacanti nelle aziende per individuare i candidati migliori da proporre. Il processo comprende anche la crescita dei talenti, lo sviluppo delle competenze necessarie e il loro coinvolgimento nella realtà aziendale.


Dopodiché, le aziende devono proseguire il percorso di talent journey internamente, ad esempio garantendo le condizioni ideali per la valorizzazione del talento migliorando la retention. Inoltre, le organizzazioni devono lavorare sull’employer branding, ossia la strategia che permette di costruire un’immagine coerente con l’identità dell’azienda, distinta da quella dei competitor e in linea con il target di talenti di riferimento, per mantenere elevata la propria capacità di attrarre e soprattutto fidelizzare le persone di talento.


Badenoch + Clark, Spring Professional e LHH: tre brand e tre specializzazioni unite in un’unica struttura per ottimizzare il talent journey

Come spiega Hugo Campo “Il mercato del lavoro sta cambiando sempre più velocemente, perciò oggi è necessario avere una visione integrata e sempre più specializzata. In questo nuovo contesto, la persona che entra nel mondo del lavoro avrà un’evoluzione, maturerà esperienze, passando per esempio dall’essere un profilo junior fino a diventare un executive. Cambierà posto di lavoro, avrà dei momenti di transizione da gestire e delle necessità di formazione”.


“L’azienda, d’altra parte, può avere varie necessità contemporaneamente: dovrà coprire posizioni in via definitiva o trovare risorse per progetti specifici, rimodulare la sua organizzazione o mettere in atto processi di reskilling e upskilling. È proprio per dare una risposta efficace a questo contesto così sfidante che LHH si è evoluta, diventando un provider unico di soluzioni HR. Oggi LHH è in grado di essere a fianco del candidato in ogni momento del suo percorso professionale e per ogni sua necessità, così come per l’organizzazione può costruire la soluzione giusta al momento giusto”.


“Grazie alla sua peculiarità, LHH agisce in modo diverso rispetto agli altri operatori del mercato. Esistono certamente realtà forti nell’outplacement o nella ricerca e selezione, ma ciò che contraddistingue la nostra azienda è l’approccio integrato, con linee di business che lavorano in sinergia, capaci di coordinarsi e proporre tutti questi servizi allo stesso tempo, guidando organizzazioni e individui nell’intero talent journey”.


“Un’azienda che si rivolge a noi trova tutti i servizi HR a 360 gradi: dal recruitment alla formazione, dal coaching all’outsourcing, con un forte valore consulenziale. I nostri esperti non si limitano a selezionare i candidati, ma sanno aiutare le aziende a capire quali sono i veri bisogni, anche quelli non immediatamente visibili, e individuare le soluzioni più adatte”.


Con quale metodologia operate nel talent management journey?

“Il fatto di offrire un servizio a 360° non significa che siamo generalisti. Anzi. Crediamo fortemente che per essere efficaci servano modalità diverse di approccio ai candidati che proponiamo alle aziende, anche a seconda della loro seniority. Per questo, il servizio di Head Hunting di LHH Recruitment Solutions, nata dall’unione di Badenoch + Clark e Spring Professional, si suddivide in tre segmenti ben strutturati”.


“Innanzitutto c’è la divisione Executive, che offre un servizio consulenziale altamente personalizzato per la ricerca e selezione di senior e top manager. La divisione Leaders invece si occupa della ricerca e selezione di manager già affermati, pronti a intraprendere nuove sfide professionali e umane. Infine la divisione Experts gestisce i migliori profili di middle management, desiderosi di crescere nel mercato del lavoro”.


“I nostri 300 consulenti sono suddivisi nei tre segmenti, inoltre all’interno di ognuno sono ulteriormente specializzati per funzioni o per settori e anche per aree geografiche. Solo in questo modo, infatti, è possibile conoscere in profondità il proprio mercato di riferimento, per essere in grado di trovare la risorsa capace di garantire a talenti e organizzazioni lo sviluppo di collaborazioni sinergiche per vincere insieme sfide del mercato sempre più complesse”.


Quali sono in questo momento le esigenze delle aziende a cui potete dare risposta?

“Al giorno d’oggi c’è una scarsità di talenti molto rilevante, in qualsiasi settore e specialità. Il mercato del lavoro è molto dinamico, ma non è semplice entrare in contatto con il candidato giusto e convincerlo a cambiare lavoro. Avere un brand forte e riconosciuto come il nostro fa la differenza: possiamo trovare pool di talenti con cui la singola azienda non riuscirebbe ad entrare in contatto, anche professionisti che non avrebbero mai pensato di valutare un cambiamento”.


“Inoltre noi facciamo networking 24 ore al giorno, incontriamo regolarmente candidati e, proprio perché abbiamo un network così forte che potrebbe consentire loro di rimettersi in gioco, è più probabile che i talenti prendano in considerazione una nostra proposta rispetto a quella di una singola azienda. Senza dimenticare la dimensione internazionale, che in questo momento ha una ricaduta molto interessante per il mercato italiano: ci sono moltissimi “cervelli in fuga” pronti a valutare la possibilità di rientrare in Italia anche grazie agli sgravi fiscali”.


A che tipo di aziende è destinato il vostro servizio?

“Si potrebbe pensare che si rivolgano a noi principalmente le aziende di grosse dimensioni. In realtà, il 75% dei nostri clienti sono PMI, non soltanto perché il tessuto produttivo italiano le vede protagoniste, ma perché è meno probabile che abbiano al loro interno competenze HR variegate e specializzate come le nostre”, spiega Hugo Campo.


“Avvalersi dei nostri servizi risulta meno dispendioso rispetto ad avere una struttura HR completa all’interno, ma consente di avere al fianco un partner strategico. Se le PMI vogliono crescere devono professionalizzare, quindi noi siamo lì proprio per aiutarle a trovare i candidati giusti per supportare la crescita, con una velocità che una struttura interna non potrebbe garantire. Inoltre, facendoci carico di gran parte del lavoro burocratico, consentiamo alle aziende di concentrarsi sul proprio focus”.


L’outsourcing dell’HR sarà quindi la necessità per le aziende che vogliono crescere?

“Non completamente. Credo che esternalizzare alcune funzioni affidandole a professionisti fortemente specializzati possa essere una scelta vincente, ma nell’ottica di permettere all’azienda di concentrarsi su aspetti fondamentali e che non possono essere esternalizzati, come l’employer branding, l’engagement, la retention, il miglioramento delle dinamiche interne. Non vogliamo essere l’HR dell’azienda, ma desideriamo agire nei punti critici, in cui una struttura interna potrebbe essere meno specializzata di noi”.


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