Fino a ieri, una donna ha lavorato gratis in Italia. Da oggi comincia a guadagnare per quel che fa, proprio così come è accaduto da inizio anno al suo collega uomo.
Il dato è quello dell'Osservatorio JobPricing che, insieme a LHH Recruitment Solutions, aveva indagato le differenze salariali in base al genere. Ricavandone che nel 2021 il pay gap calcolato sulla retribuzione annua lorda nel settore privato è stato dell'11,2% (3.500 euro) e si sale al 12,2% (3.800 euro) comprendendo la parte variabile. Che significa appunto una differenza di quasi un mese e mezzo di retribuzioni, una "vera e propria ingiustizia sociale" per l'ad sud Europa di LHH, Luca Semeraro, che però invita anche le donne a scardinare il circolo vizioso che osserva nei processi di selezione in ambito executive e middle management: una minore propensione alla trattativa economica delle donne come se pesasse anche su di loro il retaggio culturale che le vede penalizzate.