Workation: cos'è e vantaggi

Il termine “Workation” è un altro dei neologismi creati nell’epoca Covid, nato dall’unione delle parole "work" e "vacation", ovvero lavoro e vacanza. Tuttavia, l’inserimento di questo termine nel Devoto-Oli, uno fra i più autorevoli dizionari della lingua italiana, conferma come “lavorare in vacanza” sia un fenomeno non transitorio, ma destinato a durare nel tempo.
13/10/2022

Diffusosi principalmente durante la pandemia da Covid-19, il termine workation ha un significato apparentemente paradossale: lavorare in vacanza. Nonostante il controsenso, il lavoro in vacanza ha avuto grande successo, fino a trasformare la workation in un trend.

Il riscontro positivo della workation in Italia è dovuto principalmente alla possibilità di lavorare da remoto, e di trasferirsi anche per lunghi periodi nella località preferita, o comunque in una zona con un clima gradevole, con servizi migliori o con un costo della vita più contenuto. 

Ad esempio, nel 2021 più di 46mila lavoratori digitali hanno scelto la workation, trasferendosi alle isole Canarie, dove il contesto ambientale, il paesaggio e il clima sono sicuramente migliori rispetto alle città del Nord Europa.

Secondo i dati di NomadList, un portale che si occupa di nomadi digitali, l’Italia è il quinto mercato europeo per questo tipo di turismo e il trend della workation non è destinato a diminuire, anzi: complice anche un'importante opera di promozione verso questo nuovo settore, nel 2023 le Canarie potrebbero sfiorare le 100mila presenze di lavoratori da remoto.

 

La ricettività si trasforma per il nuovo modello lavorativo

Secondo le previsioni, il fenomeno della workation crescerà ancora nei prossimi anni, al punto che i grandi gruppi alberghieri si stanno organizzando per accoglierlo. Infatti, sono sempre di più le strutture ricettive che offrono stanze dotate di scrivania, connessione Internet veloce e altri servizi pensati specificamente per chi lavora, ed è ormai possibile sia prenotare camere da utilizzare solo per lavoro, sia scegliere "pacchetti lunghi", pensati per chi vuole unire a un’attività professionale anche qualche giorno di vacanza. 

Il fenomeno sembra destinato a coinvolgere anche figure dirigenziali, come Executive e Top Manager con richieste molto particolari: il gruppo Rocco Forte propone per esempio ville in Sicilia o appartamenti di prestigio a Roma e a Milano, da affittare per lunghi periodi con la possibilità di usufruire di tutti i servizi degli hotel.

Questo significa che lavorare in remoto, e soprattutto viaggiare lavorando, può rappresentare un incentivo a perfezionare la propria professionalità anche per chi desidera sviluppare una leadership di successo.

 

Lisbona: la destinazione ideale per lavorare in vacanza

Sulla tendenza della workation è stata compiuta una ricerca da Savilss Plc, un importante broker immobiliare inglese, che ha preso in considerazione 15 location proprio in ottica di workation, analizzando la disponibilità di collegamenti aerei diretti, il clima, il costo degli immobili e della vita, ma anche la velocità della connessione Internet o la presenza di incentivi e servizi per i remote worker. 

Lisbona è risultata la città migliore per chi vuole lavorare da remoto per un lungo periodo, soprattutto grazie al suo clima invidiabile, alla velocità delle connessioni web e alla convenienza del mercato immobiliare.

A seguire, nella classifica vi sono Miami, Barbados, Dubrovnik, Dubai, Barcellona e la zona dell’Algarve, sempre in Portogallo. A confermare ulteriormente che si tratta di un evento significativo c’è il repentino aumento dei prezzi degli immobili, che a Lisbona sono saliti di più del 10% nell’ultimo anno proprio per le maggiori richieste da parte dei lavoratori stranieri in cerca di una nuova sistemazione.

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